Evoluzione dei sistemi operativi e delle interfacce utente

Evoluzione dei sistemi operativi e delle interfacce utente 73

Un viaggio nel mondo dei sistemi operativi, nelle loro interfacce e risorse per provarli on line senza installare nulla.

Introduzione

In questo articolo provo a ripercorrere l’evoluzione dell’interfaccia dei sistemi operativi, dalle linee comando alle finestre grafiche. Inoltre ti suggerisco alcuni siti dove provare alcuni sistemi operativi vintage senza installare nulla.

 

Il sistema operativo

Lo sviluppo dei sistemi operativi si evolve contemporaneamente con lo sviluppo dei calcolatori elettronici e dei personal computer.
In poche parole, non esiste nessun buon calcolatore senza un buon sistema operativo.

Un sistema operativo è, in parole molto semplici, un insieme di applicazioni che servono a far interagire il calcolatore con le sue periferiche e fargli eseguire operazioni di calcolo.

I primi sistemi operativi erano scritti con linguaggio Assembly, un linguaggio di programmazione a basso livello  Un linguaggio a basso livello è un linguaggio che più si avvicina al linguaggio macchina.
Questo linguaggio permetteva di scrivere istruzioni direttamente in codice macchina in modo un po’ più leggibile ed era specifico per ogni tipo di processore. Richiedeva una conoscenza approfondita dell’hardware su cui il sistema operativo sarebbe stato eseguito. Con il tempo, si è passati all’uso di linguaggi di programmazione ad alto livello ma questa è un’altra storia che meriterà un articolo apposito.

 

Breve storia dei computer

Prima di passare all’evoluzione delle interfacce dei sistemi operativi, proviamo a vedere lo sviluppo dei computer.

I primi calcolatori erano utilizzati principalmente per eseguire calcoli matematici di base come addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione. Questi dispositivi meccanici o elettro-meccanici erano spesso impiegati in ambiti come l’astronomia, la navigazione, il commercio e la statistica.
Nel corso del XIX secolo alcuni ricercatori gettarono le basi per i moderni computer, introducendo concetti come l’unità di input, di memorizzazione, di calcolo e di elaborazione e di output.
I primi calcolatori, nati tra gli anni 1945/1955, servivano solo per fare calcoli numerico/scientifici.
Con l’avvento dei calcolatori elettronici, come l’ENIAC nel 1946, si iniziò a sfruttare la tecnologia delle valvole e poi dei transistor per elaborare dati e risolvere problemi complessi.
Questi calcolatori elettronici hanno segnato l’inizio dell’era dell’informatica e hanno portato allo sviluppo dei computer moderni.

I programmi erano scritti in un linguaggio di programmazione che più si avvicinava al codice binario di un processore ovvero i bit.  Di conseguenza la programmazione avveniva con espressioni poco intuitive, assolutamente non orientate agli oggetti ed era basata su istruzioni alfanumeriche con tantissime righe di codice. Per facilitare il compito di inserimento dati venne introdotta delle vere e proprie schede perforate per inserire i dati nel calcolatore.

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Per chi come me ha fatto l’operatore telex in Aeronautica negli anni 80, ricorderà senz’altro le strisce perforate per ritrasmettere i bollettini meteo per i piani di volo dei nostri aerei. I fori della striscia venivano tradotti in caratteri e numeri leggibili

Tra gli anni 1955/1965, con l’avvento dei transistor, i calcolatori diventarono un oggetto utilizzabile anche dai privati e dalle aziende a costi tutto sommato accessibili rispetto a quelli proibitivi dei precedenti calcolatori.
Infatti gli unici clienti che si potevano permettere l’acquisto di grandi calcolatori erano Università e grandi aziende.

Negli anni 1965/1980 nasce il concetto di processo di esecuzione e di multitasking.
Con il multitasking ogni programma è caricato in memoria e l’esecuzione si sovrappone o affianca ad ogni processo in primo piano.

Dal 1980 prendono la scena i personal computer e le workstation.
I sistemi operativi più diffusi sono l’MS DOS per i personal computer e i sistemi UNIX per le workstation.
Con il DOS è distribuito un linguaggio di programmazione molto famoso, il BASIC che avvicina milioni di persone alla programmazione. Il BASIC che si può considerare come uno dei primi tentativi per rendere più usabile la creazione di programmi per PC.
Nel prossimo paragrafo troverai alcuni accenni all’evoluzione dell’interfaccia utente,

 

L’interfaccia utente, dal carattere alla grafica

Negli anni ’80 IBM crea il primo modello di Personal Computer di largo consumo denominato IBM XT con processore 8088. Questo computer era disponibile a costi accessibili per tutti gli utenti; ciò ne ha favorito una rapida diffusione presso il grande pubblico.
Da questo format nascono i computer IBM compatibili. Computer simili o superiori all’originale come il famoso computer italiano Olivetti M20.
IBM, per i suoi sistemi scelse per i suoi PC il sistema operativo scelto è l’MS DOS di Microsoft facendo le fortune di questa azienda.

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Il DOS è il tipico esempio di una interfaccia carattere che è rimasta immutata negli anni.
Questa interfaccia ha un cursore lampeggiante che rappresenta il posto dove inserire i comandi seguiti dal tasto invio di conferma.
L’interfaccia è un schermo nero con caratteri verdi o bianchi.
L’utilizzatore dei comandi avviene riga per riga oppure attraverso attraverso procedure batch. Una procedura batch è un file dove sono contenute delle righe di comandi da far eseguire una di seguito all’altra in maniera automatica, senza dover utilizzare il tasto invio dopo ogni comando.

Le Workstation del periodo utilizzavano invece il sistema operativo Unix, sempre con una interfaccia carattere, detta anche a linea di comando.

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Un’interfaccia simile è ancora utilizzata nei moderni sistemi operativi per impartire comandi come amministratore di sistema, Powershell per Windows e  il Terminale di Linux.

 

 

Le interfacce grafiche e il multitask

Negli anni 80 vengono rilasciati i primi sistemi operativi con interfaccia grafica. Tra questi citiamo Amiga OS e Apple con il suo famoso Macintosh. Con questi sistemi grafici l’utilizzo del mouse diventa un accessorio obbligatorio.
Con i monitor a colori e il mouse, l’utente poteva avviare un programma semplicemente con il punta e clicca del mouse, senza doverlo digitare da linea di comando.

Qui un’immagine di un sistema operativo grafico Amiga.

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Mentre qui una delle prime versioni del sistema operativo Apple per Macintosh inizialmente monocromatico.

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Nel 1985 nasce Windows 1.0, un sistema operativo che si basava sul DOS, che non prevedeva multitask e finestre solo affiancate.

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Questo sistema si è evoluto fino alla versione 3.1, lLa prima interfaccia grafica più diffusa di Microsoft.
Questa interfaccia si avviava dal DOS.
Con Windows 3.1, Microsoft ha iniziato ad applicare una sorta di multitask, dove i processi venivano eseguiti in rapida successione, dando l’impressione di un funzionamento contemporaneo dei processi detti appunto task in inglese.

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Microsoft Windows è un sistema operativo a sorgente chiuso. Non è possibile avere il codice poiché è un prodotto commerciale coperto da Copyright.
A livello di design, la mancanza di schermi di grandi dimensioni in termini di pollici, pose il problema che i sistemi operativi grafici occupavano una parte dello schermo con barre di scorrimento o bordi delle finestre e questo riduceva l’area utile utilizzabile per i programmi.
In Windows 10 e versioni successive la situazione viene risolta con una opzione che permette di nascondere le barre laterali di scorrimento che può essere utile con i portatili della linea Surface.
Con gli attuali desktop non esiste più il problema di avere maggiori spazi utili vista la generosa disponibilità di schermi di grandi dimensioni a basso costo.
Altro discorso è l’interfaccia dei sistemi operativi mobili quali Android e Apple, nati con una attenzione all’utilizzo efficiente dell’interfaccia per lasciare il maggior spazio possibile all’utilizzo delle applicazioni (app).

 

 

I sistemi operativi Open Source

Nel 1995, Linus Torwald crea il cuore di un sistema operativo a sorgente aperto, con lo scopo di dare una base di lavoro per la creazione di sistemi operativi aperti utilizzabili da chiunque. Il progetto è denominato Linux.
Linux è un prodotto open source ovvero è possibile scaricare sul proprio PC il codice del progetto.
Chiunque conosca la programmazione può contribuire al miglioramento codice e soprattutto può utilizzarlo su altri progetti derivati denominati fork.
Linux è il cuore di tante distribuzioni Linux che coprono i più svariati ambiti, dal gioco alla produttività, dalla sicurezza ed alla multimedialità.

Anche Linux, dal 1997, possiede un ambiente grafico per l’utilizzo dei programmi in maniera più intuitiva.

Linux per sua natura di sistema a sorgente aperto può usufruire di vari progetti grafici.

  • GNOME (GNU Network Object Model Environment) è l’ambiente desktop ufficialedel progetto GNU/Linux.
  • KDE (K Desktop Environment) si pone come alternativa a GNOME.
  • XFCE (XForms Common Environment),risulta essere un buon compromesso tra leggerezza e funzionalità poiché richiede meno risorse rispetto a GNOME e KDE.
  • LXDE (Lightweight X11 Desktop Environment) è un desktop estremamente leggero e reattivo e quindi ottimizzato per dispositivi come netbook o vecchi computer.

Nell’articolo Linux e la libertà di scelta: i 7 top desktop di Outfit.it trovi una descrizione dei desktop di Linux

Anche Windows ha un sistema operativo alter ego denominato ReactOs,
ReacOs è un progetto creato da una comunità di programmatori che vuole creare un ambiente compatibile con le applicazioni Win32, quelle che girano con il sistema operativo Microsoft Windows.

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Se vuoi avere una panoramica di sistemi operativi meno conosciuti ti consiglio la lettura di questo articolo Download: sistemi operativi alternativi – Lidweb.it.

 

Provare online i sistemi operativi

Ecco alcuni siti dove puoi provare online e senza installare nulla, vecchi sistemi operativi sia per didattica che per curiosità.

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PCjs Machines
PCjs utilizza il linguaggio JavaScript per ricreare l’esperienza del PC IBM, utilizzando ROM originali, CPU funzionanti alle velocità originali e le prime schede video e monitor IBM, tra cui il classico monitor MDA monocromatico verde e il venerabile monitor CGA “flickery”.

Nel tempo, le emulazioni di PCjs si sono espanse fino a includere determinati PC compatibili e macchine più classiche, come minicomputer, calcolatrici programmabili, terminali e giochi arcade.

Le macchine virtuali sono utilizzabili con un normale browser.

I sistemi operativo da provare sono moltissimi tra i quali ne cito alcuni:
• IBM OS/2
• MS-DOS
• Unix
Windows 3.1

Inoltre è possibile utilizzare virtualmente sistemi operativi su hardware Compaq, IBM, etc.

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Virtual Desktop
Una risorsa per provare i sistemi operativi Windows dalla 95 fino a Xp e i sistemi Apple dalla versione 8 fino alla 10.

 

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Geeprank XP simulator
Un simulatore di Microsoft Windows XP a tutto schermo utilizzabile con il browser.

Conclusione

Una breve storia sull’evoluzione dell’interfaccia dei sistemi operativi che può incuriosire i più giovani per riscoprire le origini dei moderni sistemi operativi.
Questo è un work in progress, un lavoro che riprenderò in mano più volte per integrarlo con nuove informazioni.

Ultima scrittura e revisione del 19/01/2024 by Giampietro Meneghelli

 

 

Risorse dal web per approfondire

Classic versions of windows and mac os you can run in a browser (Arsthecnica)
Workbench nostalgia Una pagina ricca di documentazione per mantenere nella memoria le immagini di vecchi sistemi operativi.
Operating system interface design between 1981-2009 (Webdesignerdepot)
Introduzione ai sistemi operativi Università di Pavia (Vision.unipv.it)
GitHub – syxanash/awesome-web-desktops: Websites, web apps, portfolios which look like desktop operating systems

 

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